da UNA ROSA NEL CUORE 3.4 Il sapore amaro della sconfitta
Rosa Luxemburg non aveva certo conosciuto il Presidente Salvator Allende, legittimamente eletto dal suo popolo, ucciso durante un colpo di stato ispirato e finanziato dalla democrazia capitalistica per eccellenza, i cui interessi rischiavano di essere intaccati da un governo parlamentare a guida socialista, ai confini dell’impero. Ma noi, nel 1973, vivemmo interamente il dramma del popolo cileno e registrammo con i nostri occhi, sulla nostra pelle, nei nostri cuori e nelle nostre menti, l’impercorribilità di un sogno, di una via pacifica e progressiva al socialismo. [...] Non soltanto Praga era sola. Era altrettanto sola Santiago del Cile. Le macerie del palazzo de La Moneda ponevano un tema delicato, la divisione del mondo in blocchi, la necessità di cercare una nostra strada.
Nel novembre del 1971 Rossana Rossanda ha intervistato il Salvator Allende, da pochi mesi eletto democraticamente dal popolo cileno. «Non signor presidente, compagno. Sono un compagno, come lei» sono le parole che il Presidente socialista rivolge alla giornalista e militante comunista italiana. Per leggere l'intervista integrale [CLICCA QUI] [L'archivio storico del manifesto è un progetto del manifesto pubblicato gratis su Internet e aperto a tutti]
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