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PRAGA E' SOLA

Il proletariato occidentale ha un solo modo per diventare un punto di riferimento mondiale, un momento di internazionalismo attivo ed efficace: quello di portare avanti la sua rivoluzione; essere in grado di proporre un modello di socialismo diverso, perché lo sta realizzando. Il discorso sulla Cecoslovacchia ci riporta così all’Italia. Con una nuova consapevolezza, e cioè che se la crisi oggi aperta in Occidente si dovesse ancora una volta chiudere con una sconfitta o un nulla di fatto, dovremmo scontare un arretramento grave su tutto il fronte rivoluzionario internazionale. Vi è una perfetta coerenza fra chi perdona la politica di Brezhnev e chi sollecita da noi una linea di compromesso. Se in Occidente i comunisti si inseriscono non c’è da attendersi che un congelamento conservatore nelle società socialiste. Sarebbe l’internazionalizzazione della rinuncia.

Così si concludeva l'articolo di Lucio Magri "Praga è sola" sul numero 4 della rivista il manifesto. Costò  la radiazione dal PCI e segnò l'avvio di una dolorosa separazione. Per leggere l'intero articolo [CLICCA QUI]
La voce di Francesco Guccini e, in sottofondo, filmati d'epoca della "Primavera di Praga".
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