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LUCIANA CASTELLINA

La prima cosa da fare è protestare...
La rivoluzione è la rimozione dello stato delle cose presenti...
...disombrellata di natura.
Intervista a Luciana Castellina in occasione del compimento dei novanta anni. Dal sito del quotidiano La Repubblica.
Il 26 novembre 2023 al Congresso di SI
Il mio PCI
Un piccolo ricordo personale.
Campagna elettorale del 1979: Luciana Castellina doveva tenere diversi comizi in provincia di Salerno e, con altri compagni, ebbi il compito di accompagnarla in alcune tappe. Iniziammo da Cava dei Tirreni. Montammo un piccolo palco e "le trombe" sull'auto.  Luciana Castellina arrivò all'ultimo momento, accompagnata dai compagni che l'avevano presa in carico dalla mattina ed aveva già partecipato a diversi appuntamenti. Tenne un bellissimo comizio ed avrebbe continuato ancora se, con la discrezione del caso, non le avessimo segnalato che il tempo a nostra disposizione era terminato. Di nuovo in macchina per raggiungere Eboli dove ci attendevano i compagni della sezione locale e una piazza a pianta circolare sulla quale erano già montati diversi palchi in modo che, soprattutto nelle serate finali, i comizi potessero tenersi senza interruzione di continuità.  Al nostro arrivo era ancora in corso un altro comizio  e, dal lato opposto della piazza, erano in corso gli ultimi preparativi mentre Luciana Castellina si intratteneva con i compagni per informarsi sul modello politico-sociale costruito dal  "rass" locale. Quando venne il nostro turno, riuscì a catalizzare l'attenzione di tutti i presenti che, lo si comprese dagli applausi scroscianti, non si erano avvicinati soltanto per curiosità. La riaccompagnammo in auto alla stazione di Salerno, giusto in tempo per il treno "espresso" che l'avrebbe portata in Calabria.
Il trailer del film del 2012 di Daniele Segre "Luciana Castellina, comunista".
L'aspettavano una lunga notte in treno e un altro tour de force. Durante il viaggio continuò a parlare, ad incoraggiarci, a tenersi informata sul nostro lavoro che, nel mio caso, era segnato dall'impegno sindacale nel settore conserviero e dallo scontro con caporali e camorristi. Mi salutò con un abbraccio caloroso che mi ha accompagnato a lungo e dato forza nei momenti di maggiore difficoltà.
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