Chi è stata Rosa Luxemburg?
da Una Rosa nel cuore 1.2 L'aquila e la gallina
Il naso particolarmente aguzzo che si intuiva dalle poche foto che la ritraevano di profilo, accentuava l’immagine di aquila che per lei aveva coniato Vladimir Ilyich Ulyanov, in arte Lenin, da pronunciare rigorosamente accentuando la i da collocare tra la elle e la e. Ho sempre pensato che, in realtà, Rosa Luxemburg avesse volato più in alto di tutti e non solo delle galline ma che fosse stata rimossa e dimenticata per una serie di fattori strettamente collegati alla sua biografia.
Nata il 5 marzo 1871 a Zamosc in Polonia, allora parte dell’impero russo, si trasferisce a Varsavia con la famiglia e a dodici anni scrive a un’amica: “Il mio ideale è una società in cui mi sia concesso di amare tutti. In nome di questo ideale diventerei forse capace di odiare”. Sei anni dopo è costretta a espatriare in Svizzera perché ricercata dalla polizia. Si laurea a ventisei anni con una tesi sullo sviluppo industriale della Polonia redatta durante un soggiorno a Parigi. Nel 1897, grazie a un matrimonio di comodo con il figlio di un’amica, ottiene la cittadinanza tedesca e va a vivere in Germania per partecipare attivamente al dibattito in corso nella SPD. A trentaquattro anni viene arrestata a Varsavia per “attività rivoluzionaria”. Dal 1907 al 1914 ritorna a Berlino e insegna economia politica e storia dell’economia alla scuola del partito socialdemocratico. Nel 1913 pubblica L’accumulazione del capitale. Niente male per una giovane donna nata alla fine dell’Ottocento! Durante la prima guerra mondiale passa buona parte del tempo in prigione per le sue idee pacifiste. In carcere scrive il saggio Crisi della socialdemocrazia alla quale attribuisce la responsabilità di non essersi opposta al militarismo e alla guerra, dipinti come “lo sbocco naturale dell’imperialismo” e accusa i partiti della Seconda Internazionale di essersi schierati con le rispettive borghesie a sostegno della partecipazione alla guerra, tradendo gli impegni assunti, per ultimo, nel congresso di Basilea del 1912. Nel 1916 partecipa alla fondazione del movimento spartachista (Spartakustbunder) che due anni dopo confluirà nel Partito Comunista Tedesco. Il 15 gennaio 1919, nel corso della rivolta di gennaio repressa nel sangue dai gruppi paramilitari agli ordini del governo in carica del primoministro Ebert e del ministro della difesa Noske, esponenti di quello stesso partito socialdemocratico del quale erano stati militanti e dirigenti, Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht vennero arrestati e assassinati. Il corpo di Rosa fu gettato in un canale. Faceva paura anche da morta. Il suo ultimo articolo, pubblicato soltanto il giorno prima dal giornale del partito Die rote Fahne (la bandiera rossa), titolava profeticamente “L’ordine regna a Berlino.” Bertold Brecht, appresa la notizia, scrisse per lei i versi: “Ora è sparita anche Rosa la rossa, non si sa dov’è sepolta. Siccome ai poveri ha detto la verità, l’hanno spedita nell’aldilà. Qui giace sepolta Rosa Luxemburg, ebrea di Polonia, in prima linea sul fronte dei lavoratori tedeschi, assassinata per mandato di oppressori tedeschi. Oppressi, seppellite la vostra discordia”. Anche Rosa, poche settimane prima, aveva sentito il bisogno di dettare a Paul Frölich, compagno di partito, il suo epitaffio.“Sulla mia tomba, come nella mia vita, non ci saranno frasi tronfie. Sulla mia lapide ci devono essere scritte solamente due sillabe: zvizvi. È il verso della cincia, che io imito così bene da farle accorrere subito. […] E sa cosa significa? È il primo lieve moto della primavera che viene. Malgrado la neve, il gelo, la solitudine, noi – le cince e io – crediamo nella primavera che viene. E se io, per impazienza, non dovessi vederla, non si dimentichi che sulla mia tomba non ci deve essere scritto niente altro che zvi-zvi.”
RAI 3 - La Grande Radio
Rosa Luxemburg: il mito e la storia
Il valore della libertà, le lotte sindacali, l'internazionalismo, l'impegno antimilitarista, la democrazia.
Rosa Luxemburg raccontata da
Paolo Soldini (2014),
Lucio Colletti
e Tullio Gregory (1970),
Margarethe
Von Trotta (2019),
Luigi Squarzina
e Adriana Asti (1976).
PER ASCOLTARE
Il ricordo di Lidia Menapace, comunista e femminista, tra le fondatrici de il manifesto.
Gianni D'Amo racconta della storia e del pensiero di Rosa Luxemburg. Nel video passano foto storiche e fotogrammi del film di von Trotta.
Il centenario della morte di Rosa Luxemburg. Dal minuto 0,50 qualche fotogramma dei funerali a Berlino nel 1919
Diana Colella - Corrado Paonessa
... essere umani.
Diana Colella - Corrado Paonessa
Lettera a Robert Seidel - 1898
Si può avere cura del proprio aspetto, anche con un tratto di originalità e anticonformismo, e scrivere "Riforma sociale o rivoluzione", "L'accumulazione del capitale" o "Sciopero di massa, partito e sindacati"? SÌ, SE TI CHIAMI ROSA.
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Diana Colella - Corrado Paonessa
Da "Riforma sociale o rivoluzione"